TERMINE |
DESCRIZIONE |
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C.A.S. |
Chemical Abstract Service Ente che raccoglie le categorizzazioni di prodotti chimici di diversi inventari americani, europei, ed australiani. |
Calce aerea |
Sostanza a reazione fortemente alcalina, che reagisce chimicamente con l'anidride carbonica che è nell'aria. Allo stato anidro prende il nome di calce viva e deriva dalla cottura del calcare. Le calci aeree si suddividono in calci grasse, magre e forti in funzione della percentuale di argilla e del calcare di base (la calce grassa deriva da un calcare quasi puro contenente circa il 95% di carbonato di calcio e meno del 5% di argilla).Il processo di cottura avviene in genere molto lentamente per produrre, durante la fase di spegnimento (trasformazione della calce viva in idrato di calcio) un grassello perfettamente bianco e omogeneo (privo di granuli). La calce aerea viene generalmente impiegata per malte da intonaco o come legante per le tinteggiature di tipo tradizionale. |
Calce grassa |
Vedasi "calce aerea" e "grassello di calce". |
Calce idrata |
Idrossido calcio, ottenuto dall'ossido di calcio per aggiunta d'acqua in quantità stechiometrica. La calce idrata commerciale prende il nome di fior di calce idrata quando il contenuto di Ca(OH)2 e Mg(OH)2 è superiore al 91%, altrimenti è detta calce idrata da costruzione. |
Calce idraulica |
La calce idraulica deriva dalla cottura di un calcare ricco di argilla (calcare di tipo dolomitico e quindi ricco di carbonato di magnesio MgCO3). Il calcare cotto ed estinto e quindi, polverizzato, viene passato attraverso fitte maglie di rete metallica e separato in fior di calce e grappier.Le calci idrauliche si suddividono in calci “semplicemente idrauliche” ed “eminentemente idrauliche” in funzione della quantità di argilla contenuta nel calcare di base. La calce idraulica viene di solito utilizzata per la formazione di malte bastarde. La calce idraulica può essere ottenuta miscelando argille e calcari, sottoposto quindi a cottura e spegnimento, in tal caso il prodotto ottenuto si definisce "calce idraulica artificiale". |
Calce invecchiata - grassello di calce invecchiato |
E' il grassello di calce fatto invecchiare per mesi o anni, fino a quando la reazione da ossido ad idrossido non si sia completata definitivamente. Il grassello invecchiato assume una forma delle particelle di tipo lamellare, ed è particolarmente indicato per ottenere pitture, stucchi, e rasanti di ottima qualità. |
Calce magnesiaca |
Per calce magnesiaca s'intende un grassello di calce contenente oltre all'idrossido di calcio, anche l'idrossido di magnesio in una percentuale del 20-30%. |
Calce magra |
Vedasi "grassello" e "calce aerea". |
Calce spenta |
Termine usato in gergo per indicare l'idrossido di calcio (Ca(OH)2). |
Calce viva |
Termine usato in gergo per indicare l'ossido di calce (Ca0). |
Calcestruzzo |
Impasto ottenuto con sabbia, ghiaia o pietrisco e legante (cemento) (tale termine deriva dal latino "calcistrutium"). |
Calcestruzzo romano |
Malta ottenuta con grassello di calce, sabbie, cocciopesto, sabbie pozzolaniche, cocci di mattone cotto, le dimensioni degli inerti in questo caso erano superiore ai 5mm. |
Calcinarolo |
Difetto che si presenta sugli intonaci, che consiste nel distacco di pezzettini d'intonaco, di forma all'incirca circolare, che lasciano spesso vedere al di sotto del distacco, un punto bianco centrale polveroso, costituito da ossido di calcio. Tale inconveniente si verifica usando a volte grassello di calce non invecchiato, o calce idrata difettosa, ossia contenente ancora CaO. |
Calcinazione |
Processo di trasformazione del calcare in calce viva. Durante tale processo, che avviene per cottura del calcare ad una temperatura superiore a 900° C, il carbonato di calcio cede anidride carbonica e si trasforma in ossido di calcio. - CaCO3 -> CaO + CO2 |
Calcite |
CaCO3, Minerale semiduro, 3 della scala Mohs.Colore molto variabile, bianco, rosa, verde, giallo, incolore. Minerale sedimentario che si forma per precipitazione chimica o per evaporazione di soluzioni cariche di bicarbonato di calcio.Numerosi sono gli usi della calcite nell'edilizia, per ottenere cementi, calci, pietre da costruzione, pietre ornamentali, marmi. Ma trova anche altri campi d'impiego in metallurgia, nel settore chimico (soda caustica, cloruro di calcio, anidride carbonica liquida etc.), nel settore della gomma, delle vernici, e persino in agricoltura. |
Calo |
Parziale assorbimento del film di un prodotto verniciante da parte del supporto, evidenziato da differenze localizzate nella brillantezza e nella rugosità. |
Campata |
Spazio sottostante le volte a crociera (termine derivante da "campo" ovvero area definita). |
Campire |
Riempire una superficie ben delimitata, con un colore uniforme. |
Cancerogeni |
Le sostanze o i preparati che per inalazione, ingestione, o penetrazione cutanea, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza. |
Capacità massima |
Volume interno massimo dei recipienti o degli imballaggi. |
Capacità nominale del recipiente |
E' il volume nominale espresso in litri della materia (pericolosa) contenuta nel recipiente. |
Capitello |
Elemento terminale della colonna su cui poggia l'architrave o l'arco. |
Capriata |
Struttura portante in legno, che sostiene il tetto. |
Carbonatazione |
Processo chimico di trasformazione dell'idrossido di calcio in carbonato di calcio, per lenta reazione chimica con l'anidride carbonica contenuta nell'aria ed evaporazione dell'acqua di impasto. - Ca(OH)2 + C02 -> CaCO3 + H20. Carbonatazione del calcestruzzo: fenomeno dovuto al naturale invecchiamento del calcestruzzo per cui, con l'anidride carbonica presente nell'ambiente, l'idrato di calcio Ca(OH)2, si trasforma in carbonato di calcio CaCO3.Tale reazione comporta un abbassamento del pH da 12-13 a circa 9, causando una perdita del potere protettivo delle armature da parte del copriferro. |
Carte di copertura |
Cartoncini, a quadri o strisce uniformi bianche e nere, usati per valutare il potere di copertura di un prodotto. |
Caseina |
La caseina si ottiene dalla fermentazione del latte e si presenta sotto forma di polvere che, sciolta in acqua e ammoniaca costituisce un ottimo legante per diversi tipi di tinteggi. |
Catalizzatore |
Componente di un prodotto capace di provocare la reazione chimica che porta alla trasformazione di un prodotto liquido o pastoso in film. |
Catione |
Ione con carica positiva. |
Cavillature |
Fessure di larghezza inferiore ad 1 mm, per lo più disposte a ragnatela, frequentemente determinate dal ritiro dell'intonaco o del calcestruzzo. |
Cementite |
Prodotto usato come sottofondo, costituito da una miscela di olio di lino crudo, resina esterificata, pigmenti bianchi ossido di zinco e biossido di titanio. |
Cemento |
Legante idraulico che, impastato con acqua, è in grado di fare presa sia in presenza di aria che immerso nell'acqua. I cementi si distinguono in cementi a presa rapida (cementi romani) e a presa lenta (cementi portland). Il cemento viene oggi largamente impiegato per confezionare malte bastarde per intonaci, mentre in passato veniva utilizzato anche per costruire elementi decorativi, prefabbricati o gettati in opera, in alternativa allo stucco. |
Cemento alluminoso |
Il cemento alluminoso o cemento fuso si ottiene dalla cottura di calcare e bauxite: si tratta di un cemento che raggiunge elevatissime resistenze meccaniche in tempi molto brevi.Esso è utilizzato per la costruzione di materiali refrattari, per manufatti con elevate resistenze chimiche, per ambienti con basse temperature, etc.Uno degli inconvenienti del cemento alluminoso, consiste nella caduta delle resistenze meccaniche iniziali, che è tanto maggiore quanto più alto è il rapporto acqua/cemento. |
Cemento Portland |
Il cemento Portland è uno dei più importanti leganti idraulici, esso si ottiene mescolando clinker e geso biidrato: Il Klinker si ottiene per cottura a 1330-1500 °C do argilla e calcare, sabbia cenere di pirite etc.Il componente presente in percentuale più alta è circa 50% è il C3S.Il C3A in presenza di gesso biidrato forma un composto chiamato ettringite. L'ettringite è fondamentale per la velocità di reazione, ovvero per i tempi di lavorabilità del prodotto finito. L'ettringite tuttavia quando per altre cause se ne forma in eccesso, può causare rilevanti danni, a seguito dell'aumento di volume: fessurazione o distacchi del materiale messo in opera. |
Cemento pozzolanico |
Cemento ottenuto da una miscela di cemento Portland e sabbia pozzolanica.Questo tipo di cemento ha maggiori resistenze chimiche e maggior potere impermeabilizzante, rispetto al cemento Portland. |
Cera d'api |
Cera prodotta dalle api, che trova numerosi campi d'impiego sia nel settore mobiliero che delle pitture e vernici. |
Cera paraffinica |
Cera costituita da paraffina solida o sciolta in solvente. |
Chiaroscuro |
Mescolanza graduale di chiaro e scuro e quindi che da un effetto di passaggio dalla luce all'ombra. |
Chiave di volta |
Concio posto al centro in alto di un arco o di una volta, solitamente a forma di cuneo. |
Clorocaucciù |
Resina ottenuta per clorurazione della gomma naturale o sintetica. |
Coalescente |
Additivo che favorisce la coalescenza. |
Coalescenza |
Fenomeno per cui le particelle di una emulsione o di una dispersione in un altro liquido con cui non è miscibile tendono progressivamente ad aggregarsi (p. e. gocce d'olio in acqua). |
Coccio pesto |
Mattone macinato utilizzato come carica nelle malte aeree per ottenere una superficie levigata e compatta, estremamente resistente all'aggressività dell'acqua e quindi impiegabile nel rivestimento protettivo di particolari elementi architettonici. La polvere di mattone, inoltre, reagisce chimicamente con l'idrossido di calcio (grassello) trasformando la calce aerea in calce idraulica. Il coccio pesto se usato a granulometria finissima può servire come pigmento e/o inerte per intonachini e per sagramature. |
Coefficiente assorbimento d'acqua w |
Indica la quantità d'acqua, espressa in KG, che riesce ad attraversare una superficie di 1 mq in 24 ore (w24). |
Coibenza |
E' la capacità dei materiali, che vengono utilizzati negli interventi d'isolamento termico aventi un'elevata resistenza al passaggio del calore. |
Colatura |
Fenomeno che causa la formazione di accumuli irregolari durante l'applicazione di un prodotto. |
Colla animale |
La colla deriva dalla bollitura di ossa e pelli e presenta una consistenza gelatinosa. Dopo il raffreddamento diventa dura e trasparente e deve quindi essere sciolta a “bagnomaria” per poterla impiegare come legante nella preparazione delle tinte. |
Colonna |
Elemento architettonico decorativo, verticale a sezione circolare, utilizzato come sostegno per archi o architravi. La colonna è composta dal fusto, generalmente costituito dalla sovrapposizione di rocchi marmorei (edifici monumentali), dalla base e dal capitello. Assai frequente nell'area modenese, l'impiego di colonne con fusto di mattoni sagomati (di diametri diversi per ottenere la rastrematura) lasciati a vista, intonacati o sagramati. |
Colore |
Il "colore" è una caratteristica della sensazione visiva.Quando si parla di un oggetto illuminato, implicitamente si parla di caratteristiche oggettive della luce riflessa dell'oggetto, e contemporaneamente delle caratteristiche soggettive della sensazione.Nessun corpo infatti, che non sia una sorgente di luce propria, nell'universo è colorato, il colore è soltanto la risultante di una sensazione visiva indotta dalla luce riflessa dal corpo.Pertanto la sensazione del colore dipende molto anche dal tipo di sorgente luminosa (luce solare, luce al neon, luce ad incandescenza, luce filtrata etc. |
Colore a corpo |
Tecnica pittorica che consiste nel distribuire pitture corpose e coprenti, invece che a velature. |
Colore abbagliante |
Si tratta di un disturbo alla visione causato da un eccesso di radianza (vedasi radianza), o da una sfavorevole distribuzione nel campo visivo. Il colore abbagliante causa affaticamento dell'occhio e difficoltà di percezione dei particolari degli oggetti osservati. |
Colore caldo |
Colore con prevalenza di rosso e giallo. |
Colore freddo |
Colore con prevalenza di blu e nero. |
Colorimetria |
Metodo analitico per determinare la concentrazione di un colore in base alla misurazione della luminosità, tono e saturazione. |
Comburenti |
Le sostante ed i preparati che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica. |
Compatibilità |
Caratteristica di un prodotto a miscelarsi uniformemente con un altro prodotto.Si utilizza questo termine per indicare anche la caratteristica di prodotti diversi di potersi sovrapporre senza inconvenienti. |
Compatibilità di sovrapposizione |
Attitudine di prodotti diversi di potersi sovrapporre senza inconvenienti. |
Concio |
Pietra lavorata utilizzata con funzione strutturale. |
Condensa |
Passaggio dallo stato di vapore dell'acqua allo stato liquido, per variazioni della pressione atmosferica e di temperatura dell'aria o di un corpo. |
Condensa capillare |
Codensa del vapore acqueo nell'interno dei capillari. |
Condensa interstiziale |
Condensa del vapore acqueo, che si verifica in corrispondenza degli interstizi dei materiali da costruzione, frequentemente in corrispondenza della malta d'allettamento. |
Conduzione |
Detto anche conduttività termica, è un processo per il quale il calore passa da una regione a temperatura maggiore verso una regione a temperatura minore, attraverso un corpo solido, liquido o aeriforme. La conduzione e espressa dalla legge di Fourier. Ogni materiale ha un coefficiente di conducibilità termica che dipende dalla natura del materiale, esso esprime la quantità di energia termica, espressa in Watt che riesce ad attraversare lo spessore di 1m del materiale, in determinate condizioni. Esso è normalmente indicato dalla lettera greca lambda ed è espresso in W/m°K. Tale coefficiente ha valori molto bassi negli isolanti termici; per esempio per il sughero è 0,04W/m°K, poliuretano a celle chiuse 0,021W/m°K; acqua 0,6 W/m°K, mentre per i materiali buoni conduttori di calore, assume valori per esempio per di 300-400W/m°K per esempio: argento 420W/m°K, bronzo 65W/m°K. |
Conservante |
Sostanza che viene aggiunta ad alcuni prodotti per impedirne o ritardarne l'alterazione. |
Consolidamento superficiale |
Trattamento dei materiali in facciate esterne o interne, degradati, per lo più sfarinanti. Tale trattamento si ottiene con impregnanti in grado di legare leggermente strati superficiali. |
Copolimero |
Polimero costituito dalla polimerizzazione di due o più monomeri diversi. |
Copriferro |
S'intende per copriferro, lo spessore di calcestruzzo che riveste il ferro, misurato dall'esterno verso l'interno fino al ferro. Lo spessore di copriferro può essere costituito anche dallo spessore di malte speciali che ricoprono il ferro in un pilastro o una trave in C.A. |
Cordonatura |
Difetto di un prodotto caratterizzata da striature parallele, imputabile ad una insufficiente distensione dello stesso. |
Cornice |
Elemento architettonico modanato il cui profilo è composto da membrature di origine classicheggiante (tono, gola, ecc.). I materiali impiegati e le tecniche di esecuzione sono diversi in relazione all'epoca di costruzione. In genere le cornici erano costruite in opera con mattoni lisci o sagomati rivestiti da più strati di intonaco modellato con sagome in lamiera fatte scorrere su guide; meno frequentemente si trovano cornici costruite con elementi prefabbricati o formelle in cotto a vista. I materiali impiegati per il rivestimento di finitura erano la scagliola tinteggiata a calce o il cemento. |
Cornicione |
Elemento architettonico assai simile alla cornice ma di dimensioni considerevolmente maggiori, utilizzato come coronamento degli edifici. La conformazione di questo elemento, che consente una protezione dagli agenti atmosferici delle modanature che lo compongono, ha favorito l'uso di materiali spesso non altrimenti utilizzabili all'esterno. Nella tipologia più ricorrente il cornicione è costituito da un aggetto della muratura ricoperto da intonaco steso a più riprese con sagome di lamiere; frequentemente, a causa delle notevoli dimensioni di aggetto, il cornicione è composto da più strati di muratura applicati successivamente e quindi intonacati. Un altro tipo di cornicione largamente impiegato è costituito da sagome premodellate in legno ancorate alla muratura, rivestite da cannucciati (arelle), inchiodate e quindi ricoperte, prima da uno strato di rinzaffo di gesso o di calce e quindi da un sottile strato di intonaco a finire. Questo cornicione presenta gravi inconvenienti a causa della scarsa manutenzione dei tetti dai quali provengono infiltrazioni di acqua capaci di far distaccare il rivestimento di intonaco dal cannucciato. Dalla seconda metà del '900 l'uso dei cornicioni modanati è andato progressivamente scomparendo; si ritrovano infatti quasi esclusivamente cornicioni costituiti da un semplice aggetto generalmente eseguito con elementi prefabbricati in cemento, con la duplice funzione di proteggere il fronte dell'edificio dalla percolazione delle acque piovane e di nascondere le travi sporgenti della struttura del tetto. |
Corrosivi |
Le sostanze ed i preparati che, a contatto con tessuti vivi possono esercitare su di essi un'azione distruttiva. Prodotti in grado di corrodere altri materiali. |
Crateri / formazione di |
Formazione nel film di piccole depressioni che permangono dopo l'essiccazione. |
Cretto |
O screpolatura profonda, è una screpolatura profonda che si forma durante l'essiccazione soprattutto quando pitture ad elevata concentrazione di pigmento o polveri finissime, sono applicati in strati spessi su supporti porosi. |
Crisotilo |
Vedasi "serpentino". |
Cromia |
Colorazione, deriva dal greco "Kroma", colore. |
a cura dell'ufficio tecnico sandtex cementi